Sospeso tra il rimandare al mittente e l'attendere la deposizione
DMBM combina il dipinto ad olio con le onde sonore della sua avicola. In perfetta posizione geometrica, ad annullare la seconda zampa in virtù della prospettiva, la pennuta risuona di onde azzurre che emana da tutto il corpo. La citazione senese, resa evidente dalla tonalità cromatica del terreno, dà una netta connotazione geografica all'opera. In assenza di un qualche astro o di una specifica luce ci si deve affidare alla conoscenza delle galline per sapere che è giorno, siamo all'aperto, in un posto in cui si sente talmente sicura da non doversi assolutamente muovere. Il pensiero che connota le opere di Diego Perucci in questo caso è una tabula rasa delimitata da un quadrilatero stondato. L'uso di un espositore per piastrelle riconduce alla virtuosa pratica del riciclo che caratterizza l'autore, al contempo permette di farne agevole uso per appendere l'opera; più di tutto però costituisce una interruzione lacerante alla sommità del dipinto, che obbliga a tornare in giù con lo sguardo.
È quel vuoto molto più del pensiero niveo della gallina a dominare la scena. Perfetta l'intuizione di collocarlo non al centro, di modo da interrompere anche le onde-cielo. C'è qualcosa, o qualcuno, che incombe pesantemente sul mondo pop di DMBM. Potrebbe essere un richiamo all'ansia, alla difficoltà di raggiungere la concentrazione dell'osservatore: Qual è il tempo che dedichiamo a guardare un'opera d'arte?
Di fatto è il particolare che perdiamo, presi da una frettolosa visione d'insieme. Aiuterebbe dare una veste alle onde suggerite dall'autore, potrebbero essere quelle distorte e disturbanti di zero tollerance for silence, di Pat Metheny. Lasciare la pennuta a un rassicurante silenzio agevola il sorriso, ma alimenta anche la superficialità d'analisi.
In attesa di evoluzioni godiamoci la gallina.
Sandro Fracasso