top of page

Nuova opera di Marco Acquafredda in esposizione a Casa Là


Circolare

(piombaggine su carta velina su tavola)

Ci eravamo lasciati al culmine dell'entusiasmo chimico fisico per l'arrivo di Tuffo Femmina, sulla cui onda avevamo proclamato Marco Acquafredda pittore quantomeccanico. Eppure il tempo è già maturo per un cambio. Che Casa Là stia vivendo un momento di grande fervore polifunzionale, tra pubblicazione di libri, think tank artistico e la nuova mostra di Adriano Benocci, Marco l'ha percepito e ci ha lanciato un impulso che non può passare inosservato.

La prima tentazione, cui non si resiste affatto, è quella di apprezzare l'opera da un punto di vista squisitamente tecnico, per poi abbandonarsi a quello orografico. Se la geografia terrestre -dando malamente per scontato che sia acquisita- è sempre meno di moda, quella astronomica è di prepotente attualità. Anche grazie a figure come Elon Musk, controverse ma di indubbio genio, ciò che prima era nuance di cult movie fantascientifico, a breve sarà verificato. Supereranno la prova fotografica i marziani? Ce la faranno gli epigoni degli invadenti ultracorpi? I figli di blob? Le piante -come non comprenderle- assassine?

Viene da chiederselo armandosi di microscopio scrutando le distese armoniche di Circolare. Del resto l'infinitamente piccolo, per quanto di sensato abbia questa definizione, è sempre incredibilmente abbastanza, specie se lo si analizza con l'occhio del fisico. Quindi si sta ad attendere, che il panorama istrionicamente arido dell'opera si animi come un brulicante Bosch satellitare. E non c'è maggior gioia nel notare come l'osservazione da diverse distanze offra una vitalità profusa e generosa. La parte in rilievo può essere assurta a ingrandimento, o ad altare votivo, o in urgenza di sintesi a messaggio da decodificare e in tempi rapidissimi. Le prossime frenesie da rampa di lancio lo esigono.


bottom of page